Un po' di me..

Salve a tutti!
Come ho tentato di spiegare nel primo post che ho pubblicato, sono una ragazza come tante altre... solo che ho cercato di canalizzare la confusione incredibile che ho in testa, nella scrittura. Nella speranza che distese su un foglio (anche se virtuale), le mie idee apparissero più chiare e comprensibili. E forse ci son riuscita... almeno un po'! :)
Vorrei presentarmi a grandi linee, giusto per chi dovesse capitare su questo blog senza conoscermi minimamente. Attualmente sono una dei tantissimi giovani disoccupati, purtroppo. Non è qualcosa che si vive bene, è vero, ma cerco di vederne il lato positivo. Ho imparato a cucinare, per esempio; non frequento più un'università che non solo non faceva per me, ma che mi aveva completamente fottuto il cervello tanto da farmi uscire con le ossa rotte; ho continuato a scrivere e mi son dedicata alla mia gattina che, pur avendo un anno soltanto, ne ha già passate di tutti i colori! Cose da poco, è vero; ma son state sufficienti a costituire la metà piena del mio bicchiere. E per il momento cerco di vedere solo quella!
Per quanto riguarda la mia passione per la scrittura, è spuntata fuori dal nulla, nell'estate della maturità. In realtà ho sempre amato fantasticare. Ogni volta che mi ritrovavo a fare qualcosa che non impegnasse la mia mente, come le faccende di casa, una miriade di "visioni" mi riempivano la mente. Ed è proprio quando ho deciso di indagare più a fondo su queste scene, che una storia si è srotolata davanti ai miei occhi increduli!
In particolare un'immagine mi tormentava e una notte, prima di addormentarmi, mi son chiesta "come si potrebbe arrivare a una tale situazione? Cosa potrebbe accadere dopo?
Ancora non sapevo quanto fosse pericoloso pretendere dalla mia mente dei fili rossi per congiungere le varie scene che avevo in testa!
Da questo piccolo germe, è nata la storia del mio primo romanzo, Verdenotte, non ancora pubblicato. In realtà poi la sua trama è cambiata nel corso della stesura. In fondo credo sia inevitabile. Magari ci si aspettano determinate azioni da personaggi che una volta nati, ci si accorge non compierebbero mai. Ad ogni modo la scena da cui è nato tutto, è stata mantenuta. L'avrei fatto anche solo in segno di gratitudine!
Nonostante questo romanzo sia particolarmente lungo, tanto che ho in progetto qualcosa di diverso dalla normale pubblicazione, dato che comporterebbe costi importanti, l'ho terminato nel giro di tre mesi, se non si considera l'ultima parte che ho aggiunto da poco, sotto l'insistenza della mia immaginazione.
Come è stato possibile scrivere tutte quelle pagine in così poco tempo? Beh, il fatto è che nel momento in cui mi siedo di fronte al pc, ho praticamente la storia in testa. E' come se mi mettessi a raccontare un film che ho visto, non mi impegno ad inventare niente! Credo di risultare pazza da queste parole!
Dopo circa un mese dal completamento di Verdenotte, ho messo mano al mio secondo progetto, Profondo, piuttosto distante dagli altri miei romanzi. Molto breve, ma decisamente intenso, questo libro non punta minimamente sull'affetto che inevitabilmente il lettore si ritrova a provare per i protagonisti della storia in cui viene catapultato. Si tratta di una "sfumatura" di romanzo, con una trama ridotta all'osso e tante immagini pronte a guarnire lo scheletro dell'opera. E' un libro scritto a metà; dell'altra metà lascio sia l'immaginazione del lettore a occuparsene!
Finalmente veniamo all'unico romanzo che ho pubblicato (al momento!), ovvero Anatema. Come era accaduto in passato, durante la stesura di Profondo, avevo già in mente il germe della vicenda che in seguito avrei dovuto scrivere. Di cosa si tratta? Potrei dire del rapporto tra Adele, una donna di trentasette anni, realizzata e dalla vita apparentemente perfetta e Tommaso, il figlio diciottenne della sua migliore amica. Vi assicuro, tuttavia, che non renderei per niente giustizia alla mia opera. Infatti, come spesso accade, la trama che presento, funge soltanto da spunto per approfondire altri argomenti che mi stanno molto più a cuore. In questo caso l'insofferenza, la speranza e la sua assenza, la paura, l'ossessione. E la maledizione. Se no per quale motivo avrei scelto quel titolo? :) Eh sì, perché oltre ai diversi personaggi in carne ed ossa, un ruolo fondamentale lo ricopre il Destino, che dispotico mette i bastoni tra le ruote a chiunque decida di uscire dal sentiero tracciato. Non mi dilungo ulteriormente, lo farò in un altro post tutto dedicato ad Anatema!
Concludo la presentazione col mio quarto romanzo, Settembre, che ho terminato alla fine dello scorso anno. Una trama volutamente piatta, priva di colpi di scena da urlo. Tante immagini a supplire spiegazioni che, se narrate in modo più ortodosso, sarebbero apparse pesanti. Qual'è il fulcro di questo mio romanzo? L'atmosfera. La sensazione che per me il mese di settembre rappresenta perfettamente. E' ancora tiepido, regala giornate soleggiate come miraggio d'estate. Ma non è più estate e questo colora di malinconia i pomeriggi e le serate. E' preludio dell'inverno, ma non è scalfito dal freddo della stagione ancora lontana. E' un mese di stallo.
Beh, posso ritenermi soddisfatta, per il momento! Se vorrete avremo tempo e modo di approfondire il discorso!
A presto.
Jessica.

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