Anatema

Buongiorno a tutti!
Dopo aver giustamente speso qualche parolina a favore delle opere che ho letto, intendo iniziare a parlare anche un po' del mio romanzo. Quale? Per il momento l'unico che ho pubblicato, nella speranza che queste mie righe possano incuriosirvi tanto da non temere la maledizione più terribile! :)

Dovrei trovare un punto da cui cominciare, ma vi confesso che non è per niente facile! Ogni volta che ho presentato Anatema, ho sempre cambiato modo di farlo! Non ho mai avuto una memoria fenomenale, perciò i discorsi già preparati mi avrebbero inevitabilmente fatto precipitare nella confusione totale!


Non posso partire dal titolo, che riuscirei difficilmente a spiegare, senza accenni alla vicenda, perciò inizierei dalla trama. Molte persone di fronte al titolo tutto si sarebbero aspettate meno che un romanzo... diciamo sentimentale. Probabilmente fa molto libro ricco di misteri religiosi, alla Dan Brown, per intenderci! Beh, non c'entra proprio niente! ;)

Già a partire dalla prima pagina, verrete catapultati in una palude. Non intendo fisicamente, è naturale. Mi riferisco a un ristagno psicologico di pressoché tutti i personaggi. Conoscerete Adele, affermata agente immobiliare di trentasette anni, una donna bella e affascinante, non abbastanza lontana dal matrimonio col suo datore di lavoro. Per quale motivo ho descritto l'avvicinarsi delle nozze, quasi fossero qualcosa di orribile? L'ho fatto perché in cuor suo Adele è terrorizzata dall'evento. E' una vita perfetta, è vero. Ma è quella giusta per lei?

"Gli stava porgendo una tavolozza di colori sgargianti. Il ritratto che si aspettava avrebbe dovuto lasciarla senza fiato. Quel pittore entusiasta stendeva le tinte, mentre un sorriso si dipingeva sul suo volto. Come avrebbe potuto fermarlo? Come avrebbe potuto ammettere di fronte a lui che quell'immagine non la rappresentava affatto? Il soggetto era i una bellezza disarmante. Eppure non era lei."
Anatema, incipit.

L'altro personaggio che emerge già dall'incipit è Claudia, la migliore amica di Adele fin dai tempi del liceo. Entusiasta per le prospettive dell'altra, vive di una costante e completa insoddisfazione. Se dovesse descriversi, probabilmente si definirebbe lo specchio rotto che riflette Adele in modo distorto. Non l'invidia perfidamente, al contrario. Tuttavia questo suo sentimento noto all'amica, impedisce a questa di confidarle ogni sua paura più inspiegabile e nascosta.

"La morte sembrava dominare l'animo di Claudia. Di fronte a quella sofferente inettitudine, l'assenza di una vita sentimentale appariva un gesto di valoroso coraggio."
Anatema,   capitolo 3.

La situazione viene stravolta dall'arrivo in città di Tommaso, il figlio diciottenne di Claudia. Nato da un rapporto fin troppo acerbo per desiderare un figlio, vive l'infanzia tra i continui litigi dei genitori, che li porteranno al divorzio. Costretto dalle omissioni e dalla scarsa chiarezza della sua famiglia, Tommaso cresce perspicace e ottimo osservatore. Come altro avrebbe potuto comprendere la realtà, se non contando solo sulle proprie forze?
Dopo aver vissuto col padre e la sua nuova compagna, si trasferisce da sua madre per ripetere l'ultimo anno di liceo in una scuola diversa da quella in cui è stato bocciato.

"Ti avevo detto che Tommaso era stato bocciato quest'anno. E' stato un vero peccato, i professori l'hanno sempre trovato brillante. Solo che ultimamente si è applicato poco, discussioni coi docenti, col padre... questa situazione familiare lo sta rovinando e io mi sento davvero colpevole."
Anatema, capitolo 3 .

Adele è curiosa e sinceramente felice per l'amica. Spera che l'arrivo del figlio consenta a Claudia di riprendere in mano le redini della sua vita, di redimersi dal senso di colpa per non aver mai accettato fino in fondo la nascita di Tommaso, dal momento che le ha stroncato ogni possibilità di perseguire i propri sogni.
In realtà Claudia è congelata dal terrore di rincontrare non suo figlio, bensì uno sconosciuto, dal carattere tutt'altro che facile. Come al solito, si rifugerà nell'aiuto di Adele, che si troverà a essere unica conoscente di Tommaso in città, poi sua insegnante di inglese, infine sua amica.
Sfuggire agli occhi attenti del giovane non è facile, soprattutto per l'animo fragile e travagliato di Adele. E' così che da semplice amicizia, la loro relazione si trasformerà in una vera e propria comunione d'anime.

"Non la stava criticando. Non la guardava nemmeno. Sembrava quasi attendesse una risposta da lei, nella speranza di comprendere un aspetto della propria vita. Adele rimase pietrificata dalla capacità di quel ragazzo. Si dimostrava un ottimo osservatore. Il nemico più temibile per un animo terrorizzato."
Anatema, capitolo 8.

Ora basta con la trama, che non voglio svelarvi troppo! :)
Spendo giusto due parole riguardanti il titolo. Ho creduto opportuno sottolineare il ruolo fondamentale avuto dal Destino. I personaggi del mio romanzo vengono individuati in un momento della loro esistenza in cui la loro strada è tracciata in modo definito, nonostante tutti loro avvertano un più o meno celato senso di insofferenza. Per questo motivo lottano come possono per stravolgere le loro vite, magari migliorandole. Il destino è il cattivo burattinaio che tira le fila di tutto, intervenendo nella vicenda velatamente, senza coincidenze evidenti, nell'estremo e doloroso tentativo di ricondurre tutti nella sua carreggiata. L'anatema, è la massima maledizione che pesa su chiunque crede di poter beffare il fato, scoprendolo sempre un passo avanti a sé.

Per quanto riguarda le sensazioni che pervadono il lettore avventuratosi in Anatema... beh, me le direte voi! E se vorrete, potrete magari scoprirle dalle recensioni che mano a mano inserirò. Intanto, vi lascio con queste mie parole, nella speranza di conoscere qualcuno che un giorno potrà dirmi di aver letto le mie pagine.
Grazie a tutti!

Concludo, dicendo che prima di finire tra le opere Drawup, Anatema ha avuto qualche mese di vita come romanzo auto-pubblicato. In questo periodo era dotato di una copertina differente, scelta da me e prodotta da un fotografo che conosco (che per il momento non nomino in quanto non ho idea se sia d'accordo!). Ho deciso di cambiarla non certo perché non l'apprezzavo, quanto poiché quella proposta dalla casa editrice, oltre ad essere incredibilmente suggestiva, è sicuramente più diretta nel trasmettere il messaggio del libro.
Voglio comunque allegare la vecchia copertina, con le domande che mi ha spinto a scegliere  quell'immagine. Perché accendere dei lampioni, se si è in pieno giorno? Perché cercare una luce diversa, artificiale, se la natura già ce ne offre spontaneamente una? Infine, perché se l'anima ha trovato il suo giorno, abbiamo ancora paura del buio intorno a noi?
Che altro dire, buona lettura!
A presto!
Jessica.

P.S. Della premessa ne riparleremo! ;)

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